La sistematica
La posizione sistematica del Codibugnolo ha subito varie revisioni non solo a livello di genere, ma ultimamente a quello di famiglia. Ascritto in un primo tempo al genere Orites, successivamente a quello Acredula, da una sessantina d'anni al genere Aegithalos della famiglia dei Paridi (Paridae) unitamente a tutte le cincie, originatasi nell'Eocene superiore probabilmente nella ragione Paleartica e che riconosce quale suo primo fossile il Palaegithalus, della Francia, da qualche anno a questa parte alcuni sistematici (vedere Grzimek e altri) pongono il genere nella famiglia degli Egitalidi (Aegithalidae), comprendente tre generi, dodici specie e circa quarantacinque sottospecie, l'esistenza di un così elevato numero delle quali è essenzialmente in dipendenza del fatto che si tratta di uccelli stanziali.
I caratteri distintivi, le sottospecie
e l'areale.
Le sottospecie occidentali, meridionali e' orientali presentano strie brune sugli occhi. Le altre hanno il capo completamente bianco. Nell'Europa centrale, e particolarmente in Germania, si incontrano individui con il capo totalmente bianco che compaiono soprattutto durante l'inverno ed altri con il capo ornato da strisce o tratteggi. L'Italia, fra stanziali, di passo e accidentali, è toccata da sei sottospecie.
( Linneo )
lungo circa 15 cm. ala 6,3 - 6,7 cm., coda da 8,8 a 10 cm. lunghissima e graduata, superiormente nera ed inferiormente macchiata di bianco, deve i suo nome al capo completamente bianco. In Moravia, dove è comune, è localmente chiamato «piccola pipa» immaginando che la lunga coda costituisca il cannello ed il piccolo corpo raccolto su se stesso sia il fornello di una pipa in porcellana o in schiuma bianca. Presente in Polonia, in Scandinavia e nell'Unione
Sovietica sino al 60° lat. Nord, ha alto dorso e sopracoda
neri, centro del dorso rosa macchiato di nero. Migratore. d'inverno
scende verso i paesi mediterranee ed occasionalmente raggiunge le zone
settentrionali del nostro paese. Stando al Bacchi della Lega, cent'anni
fa da noi lo si incontrava con maggiore frequenza
in Val Padana dove in novembre era comune intorno a Verona ed era anche
nidificante sulle alte montagne del Piemonte, della Lombardia e del
Veneto.
Il Codibugnolo roseo o europeo, Aegithalo caudatus europaeus(Hermann ) , così chiamato perchè è la forma europea di Codibugnolo, ha l'ala lievemente più piccola (6,1 - 6.: cm.). Forma propria dell'Europa centrale e sud orientale, presenta una fascia nera o nero grigiastra ai lati della testa, da dietro l'occhio fino al mantello, parti superiori grigio nere rosa, parti inferiori vinate. Variazioni Individuali molto marcate fanno si che a volte individui di questa sottospecie siano molto simili a quelli delle sottospecie meridionali, a volte a quelli settentrionali. E' probabile in Italia il meticciamento, nelle vallate alpine, con la forma italiana. E' sicuramente presente sulle Alpi ed invernale in Val Padana.
Il Codibugnolo di Sicilia, Aegithalos caudatus siciliae (Withaker), forma siciliana, stazionaria nidificante e ematica, che si riscotra unicamente sull'isola (e probabilmente a Malta; non notato a Pantelleria) è simile í Codibugnolo grigio ma con fronte rosea ,morso quasi uniformemente grigio, testa striata di bruno scuro con sfumature fulve. Il colore nero è offuscato o assente.
Di sfuggita, mi pare opportuno ricordare che l'esame fenotipico delle sottospecie del Codibugnolo, e dei relativi areali, conferma la validità della regola di Gloster che afferma la tendenza della pigmentazione (soprattutto della melanina) a diminuire con il diminuire della temperatura, mentre collateralmente osserva che l'intensità del pigmento nero tende ad aumentare con l'aumento dell'umidità specifica L'habitat,
l'alimentazione e la nidificazione.
Nelle radure ed ai margini dei boschi, nei cespugliati, brughiere, siepi divisorie, macchie ai margini delle strade di campagna, a volte nei frutteti e nei giardini, i Codibugnoli, che si cibano di ragni, insetti e delle loro larve, esercitando così un efficacissimo controllo su parecchie specie di insetti dannosi alle piante, dopo una parata nuziale che include alcuni voli a farfalla e veloci inseguimenti, già a marzo (in Inghilterra pare addirittura a febbraio, secondo la Reade ) iniziano la costruzione di un nido globoso a forma di sacco, alto circa 25 cm. e largo 10, del peso a secco di circa 40 gr., più largo verso il basso, con una o due aperture nel terzo superiore del diametro variante da 2 a 4 cm. Cent'anni fa (Figuier 1881) si riteneva, ma non è vero, che un'apertura servisse da entrata l'altra da uscita della femmina che, in tal modo, evitava di sciuparsi la coda. Generalmente il nido viene posto alla biforcazione dei rami o su rami nudi, in cespugli spinosi, fra rovi e piante rampicanti, ad altezze variabili da mezzo metro a venti metri dal suolo. Talvolta, usano una buca del terreno e, se le trovano, specie in Inghilterra dove l'educazione ornitofila degli abitanti le pone spesso a disposizione, scatole da nido.
Le coppie sono molto unite e fedeli. Passane la notte l'uno stretto all'altro ricoprendo reciprocamente con le ali. Probabilmente(non è però accertato) covano anche insieme; comunque dormono insieme nel nido durante il periodo della costruzione e della cova.
La femmina depone da 8 a 12 uova (7-14 di dimensioni medie 13,9 x 11,2 mm., opache e bianco giallastre con piccole macchi rossicce, a volte così poco evidenti da faapparire l'uovo monocolore, che comincia a incubare solo quando ha deposto l'ultimc uovo, o subito dopo. La schiusa avviene dopo circa tredici giorni ed i nidiacei, implumi presentano l'interno della bocca giallo coflange dello stesso colore. Il cibo è procurato da entrambi i genitori ma normalmente solo la madre che provvede all'imbeccata A causa della socievolezza verso i compagni della stessa specie, i Codibugnoli non possiedono territori personali dove riprodursi e per la stessa ragione non è infrequenze osservare la partecipazione di individui estranei alla coppia all'allevamento dei nidiacei. Man mano che i piccoli crescono (lasciano il nido con coda più corta ed aspetto più scialbo degli adulti solo verso il 17-18 giorni, quando sono in condizione di volare) nido diventa naturalmente troppo angusto per il gran numero di abitanti e le pareti scoppiano bucandosi qua e là; allora i giovani fanno sporgere esternamente da queste fessure le loro lunghe code. Socievoli, vanno d'accordo fra loro e non sono litigiosi con i piccoli dei paridi. Mentre i genitori si pro parano per una nuova deposizione, essi danno ad ampi giri in comitiva.
Il
comportamento sociale e gli spostamenti
Fra gli uccelli sociali all'appollatoio la posizione più comune è quella di porsi fuori dal'a portata del becco del vicino; quando si accostano maggiormente uno dei due aggredisce o scappa. Per le specie piccole la distanza individuale generalmente è di circa 15. Nelle specie che si accalcano dette di concetto, la stessa distanza è zero. Molte specie di contatto sí trovano ai tropici ( astrildiini, pappagalli ) anche se è presumibile che per questi uccelli la conservazione del calore non sia dí importanza determinante. Il mantenimento del calore potrebbe invece avere notevole rilevanza ai fini della sopravvivenza nelle regioni più fredde. I Codibugnoli ( come gli Scriccioli, i Rampichini e i rondoni ) talvolta si raggruppano di notte, presumibilmente per mantenersi maggiormente caldi. I loro dormitori, su un ramo o su una radice, sono in genere ben riparati. {quando due uccelli si sono posati per dormire, altri si intrufolano fra loro, emettendo suoni particolari, e così via sino a che l'intero gruppetto non si è sistemato tanto strettamente da rendere difficoltoso, se non fosse per le lunghe code che sporgono alte sopra il gruppo, l'individuarne i singoli componenti stanziali e svernanti nei luoghi di nidificazione. I Codibugnoli in inverno vanno anche soggetti ad erratismi mischiandosi con altri uccelli. Le popolazioni settentrionali, e più
queste quelle residenti all'est europeo, migrano a volte in modo massiccio,
verso climi più caldi, raggiungendo in in pochi anni
anche le regioni settentrionali italiane. Interessanti ed indicativi al riguardo gli studi del Moltoni (1944 ) sulla comparsa delle Cincie more in Italia, e le segnalazioni
di corrispondenti della Rivista Italiana di Orniitologia
nello stesso anno circa gli spostamenti
e la comparsa massiccia di questi paridi e, oltre a questi Cinciarelle, Cinciallegre, Cincie
bigie e Codibugnoli.
Uccello protetto, e giustamente, dalla legislazione italiana vigente che ne vieta la cattura e la detenzione, il Codibugnolo, come anche ricorda il Brehm, può essere assuefatto, con molte ed attente cure, alla voliera ed anche alla gabbia. Se si riesce a fargli superare, con una adeguata alimentazione soprattuto basata su drosofile e larve di tenebrione, il primo periodo di cattività, è poi possibile tenerlo in vita con il solito pastoncino da becchi fini, cui è bene aggiungere uovo sodo e qualche camola quotidiana. Confidente verso l'uomo, non deve in ogni caso essere tenuto in gabbia da solo. La voliera è senz'altro più congeniale. Costruendo con qualche cespuglio un ambiente simile all'habitat abituale, ed ospitando nello stesso aviario anche più di una coppia, avendo cura di porre a disposizione abbondantissimo materiale da nido ( abbiamo visto sia pure di sfuggita quante piume occorrono per l'imbottitura ) non è improbabile ottenerne la nidificazione, anche se il più delle volte il nido non verrà ultimato, e quindi il processo di deposizione susseguente non avrà luogo, proprio per la carenza di materiale.
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